Il Consiglio Regionale del Settore Continuità Assistenziale di FIMMG Piemonte ha istituito al proprio interno il Coordinamento Regionale USCA – Unità Speciali di Continuità Assistenziale – istituite dalla Legge 27 del 24 aprile 2020 per rinforzare la Medicina Generale nell’assistenza territoriale dei pazienti COVID.
“La decisione – spiega Alessandro Dabbene, Segretario Regionale FIMMG Continuità Assistenziale – è stata presa all’indomani della pubblicazione in Gazzetta della Legge per garantire a più di 100 medici di Continuità Assistenziale e specializzandi in Medicina Generale incaricati nelle USCA un solido riferimento professionale e sindacale all’interno della Medicina Generale, area a cui le Unità Speciali afferiscono per ruolo, per competenza e per contratto”.
Il coordinamento della specifica area, in capo ai Segretari Provinciali di FIMMG Continuità Assistenziale, è stato dagli stessi affidato al dott. Lorenzo Marino (Cuneo) e alla dott.ssa Marta Mora (Novara). “Vogliamo da subito essere interlocutori della Regione Piemonte e dell’Unità di Crisi con spirito collaborativo per dare il nostro contributo concreto nelle prossime fasi di gestione territoriale della pandemia – afferma Lorenzo Marino – prima di tutto per dare uniformità a un servizio che nelle diverse ASL presenta differenze troppo accentuate, a partire dai criteri di presa in carico dei pazienti e dalle modalità di integrazione tra medici di famiglia, medici di continuità assistenziale e medici USCA cioè Medici di Medicina Generale con funzioni complementari nella presa in carico dei pazienti. Facendo leva sulle migliori esperienze locali lavoreremo all’estensione in tutte le ASL di servizi come la consulenza specialistica e di cure palliative, la diagnostica a domicilio e la telemedicina, la collaborazione con i servizi infermieristici.
“Un aspetto su cui il coordinamento sta già vigilando – sottolinea Marta Mora – è la garanzia della continuità informativa attraverso i portali regionali, affinché migliaia di pazienti e di dati caricati su quello attualmente in uso non vengano perduti mentre è fondamentale che il nuovo portale predisposto dal CSI sia funzionale almeno quanto il precedente, realizzato anche sulla base delle esigenze espresse dai medici che hanno in cura i pazienti”.
“Anche sul piano contrattuale – conclude Alessandro Dabbene – chiederemo alla Regione che dia indicazioni univoche alle ASL, al fine di garantire a tutti i medici le tutele assicurative, previdenziali e sindacali previste dal contratto”.